PERSONAGGI

Sezione dedicata a celebri, e a meno noti, protagonisti della storia delle serrature e delle casseforti:

Alexandre Marius Jacob, detto Marius Jacob, (Nascita: 29 settembre 1879, Marsiglia, Francia. Morte: 28 agosto 1954, Reuilly, Francia) è stato un anarchico francese. Attraverso il furto ai danni di ricchi borghesi, si adoperava per finanziare il movimento anarchico francese. È una delle fonti di ispirazione per il personaggio romanzesco di Arsenio Lupin, il ladro inafferrabile di Maurice Leblanc.

Edmond Locard (1877-1966) Criminologo francese, è stato il fondatore nel 1910 del primo laboratorio di medicina legale a Lione, nonché il padre delle scienze forensi della Polizia Francese. Assistente ed allievo di Alexandre Lacassagne introdusse le impronte digitali a Lione, collaborando con Alphonse Bertillon e creando le basi del laboratorio di Polizia.

Arsenio Lupin è un personaggio letterario ideato da Maurice Leblanc nel 1905. È un ladro gentiluomo protagonista di numerosi romanzi dei quali sono state realizzate varie trasposizioni cinematografiche e televisive. Ha ispirato il famoso manga Lupin III.

Sal Schillizzi è stato un tecnico di casseforti di New York. Ha recitato questo ruolo anche nel film "I tre giorni del condor" del 1975.

Richard Phillips Feynman (New York, 11 maggio 1918 – Los Angeles, 15 febbraio 1988) è stato un fisico e divulgatore scientifico statunitense.​ Premio Nobel per la fisica nel 1965 per l'elaborazione dell'elettrodinamica quantistica.

Uno dei più noti scassinatori della II Guerra Mondiale non era un criminale o una spia. Durante gli studi nel corso della Seconda Guerra Mondiale per la costruzione della bomba atomica, nei laboratori di Los Alamos il fisico Richard Feynman, destinato a diventare celebre per le sue teorie e anche per la sua eclettica personalità, si divertiva ad aprire con la propria abilità cassetti e casseforti dei colleghi. Si tratta di uno degli esempi più famosi, della capacità di aprire serrature e altri mezzi di chiusura senza utilizzare le chiavi originali al di fuori di un contesto professionale o criminale.

Diceva di aver imparato a scassinare le serrature con un tale di nome Leo Lavatelli, non è dato sapere se fabbro o scassinatore, ma successivamente mise a punto tecniche originali per aprire le casseforti dei colleghi e dei militari di Los Alamos sfruttando le lacune umane nell’uso di questi mezzi di chiusura. Più che desumere la combinazione, come amava far credere, riusciva a ricostruire per mezzo di tentativi ed errori l’ultima cifra mancante di una cassaforte chiusa senza scombinare del tutto la combinazione o sfruttava il fatto che le combinazioni sono spesso sequenze di numeri che hanno una logica per chi le utilizza, come date di nascita o numeri di telefono.

Il suo hobby non era sempre facilmente compreso come testimonia questo brano della sua autobiografia:

…”Capitò nel periodo in cui mi chiamarono a Los Alamos, in New Mexico, per lavorare al progetto della bomba atomica. Dovevamo progettarla prima che lo facessero i tedeschi. Nel gruppo di lavoro c’erano Fermi, Bohr, Oppenheimer, insomma, i migliori fisici dell’epoca. Ed ecco la storia: un giorno a Los Alamos arrivarono una serie di nuovi schedari, avevano una serratura identica a quella delle normali casseforti e decisi di studiarne il meccanismo di sicurezza per decifrarne la combinazione. Scoprii che il meccanismo non era preciso [N.d.a. le tolleranze meccaniche, sono inevitabili] e che bastava provare solo 8000 combinazioni invece di un milione. In breve, capito il metodo, fui in grado di aprire quel meccanismo in poco più di 20 minuti. Nello stesso periodo andai una volta nell'ufficio del colonnello di Oak Ridge, una base militare vicina, a consegnarli un rapporto. Nella sua stanza c’era una grande cassaforte e chiesi al colonnello se potevo studiarla mentre lui leggeva il rapporto. Il colonnello mi accordò il permesso. Scoprii che il meccanismo era lo stesso degli schedari di Los Alamos. Così dissi al colonnello che quella cassaforte non era sicura e che avrei potuto aprirla in 40 minuti. Il colonnello mi sfidò a provarci e ci riuscii. Dissi al colonnello che era pericoloso lasciare le porte degli uffici aperte e che non era sicuro mettere documenti riservati dentro quelle casseforti. Risultato? Il colonnello scrisse al personale di Oak Ridge invitandolo a cambiare la combinazione delle casseforti, nel caso fossi ripassato dai loro uffici. Avevo trovato la chiave e quindi ero il colpevole”…

Di certo quest’abitudine bizzarra di divertirsi con serrature e casseforti contribuì alla fama di genio straordinario con cui Feynmann è ancor oggi ricordato.

Un video molto interessante è visibile al Link

Corriere della sera, 13 maggio 1952