MUSEI E COLLEZIONI
In Italia è conservato ed esposto al pubblico un certo numero di casseforti antiche o storiche. Allo stesso modo esistono sparsi per la penisola alcuni caveau dismessi, ancora dotati delle porte corazzate originali, dato che la demolizione di queste strutture può essere lunga e costosa e spesso i nuovi proprietari di vecchi edifici bancari scegono di conservare i caveau e di convertirli ad usi alternativi.
Riportiamo qui un elenco di oggetti e strutture con la preghiera, a quanti fossero a conoscenza di errori o utili segnalazioni, di inviare una mail a carloaclerici@gmail.com
LOMBARDIA
-Bergamo, Gamec. Opera di Cattelan: 157.000.000, una cassaforte svaligiata del 1992, contenente appunto una refurtiva di tale ammontare.
-Cremona: Palazzo Fodri, testimonianza dell’architettura rinascimentale cremonese che ospita un grande caveau un tempo appartenuto all’Istituto di Credito del Monte di Pietà, poi Cariplo, e ora riadattato ad ambiente climaticamente perfetto per il monitoraggio dei beni culturali in fase di studio.
-Milano: ristorante La Banque. Vecchio caveau trasformato in sala del locale.
-Milano: sede centrale della Banca Popolare di Milano, situata in Piazza Meda. Il caveau è stato aperto in alcune giornate organizzate dall’ABI. Dispone di una porta pesante 18 tonnellate prodotta dalla Fichet, che poteva essere aperta solo da tre persone contemporaneamente.
-Milano: Negozio Treesse, Corso Buenos Aires 10. Il caveau oggi è adibito a camerini. Ci si può cambiare tra le cassette di sicurezza della banca che c’era prima del negozio. Molte sono vere, tante altre sono finte, ma la cosa più assurda è che è rimasto intatto un originario passaggio segreto. Per trovarlo bisogna andare alla ricerca della cassetta 892, dove si può ancora oggi vedere il passaggio segreto che collega il caveau con una cassaforte esterna. La cassetta 892 permetteva ai poliziotti di entrare direttamente nel caveau in caso di rapina. Fonte: Link
-Milano, Ristorante Granaio, Via Tommaso Grossi 3. Nel sotterraneo si accede ai servizi igienici attraverso la porta di un vecchio caveau bancario.
-Canegrate (Mi), Ristorante La Banca dei Sapori, Piazza Giacomo Matteotti 19. Ristorante caratteristico, a partire dal nome che trae origine dalla banca che ai tempi occupava questi locali.
E al piano inferiore esiste ancora il caveau con tanto di porta di sicurezza e grate!
Duomo di Monza. Cappella di Teodolinda.
Secondo la tradizione della Chiesa Cattolica, Sant'Elena - madre dell'Imperatore Costantino - avrebbe intrapreso un viaggio in Terra Santa alla ricerca della reliquia della Croce di Cristo. Una volta rinvenuta, avrebbe riportato in Europa i tre chiodi con cui Gesù fu crocifisso: uno di essi però fu gettato in mare per placare una violenta tempesta; dei due rimanenti, uno fu trasformato in morso per un cavallo e l'altro sarebbe stato inserito in un elmo/diadema destinato all'Imperatore. Questa è la reliquia che più ci interessa perché si tratterebbe del famoso cerchio metallico inserito all'interno della Corona Ferrea, l'oggetto più importante del tesoro donato dalla Regina Teodolinda alla chiesa da lei fondata a Monza nel 595 d.C.
La Corona, detta Ferrea perché contenente questo famoso elemento metallico, è custodita all'interno della Cappella di Teodolinda, in un apposito tabernacolo-cassaforte progettato da Luca Beltrami alla fine del XIX secolo e donato alla chiesa da re Umberto I.
-Brescia (Bs), Museo dell'industria e del lavoro: due esemplari di casseforti antiche prodotte dalla Metalgoi Siderurgica s.p.a. (Luigi Goi) sono conservate presso la sede di Brescia del museo.
Fonte: Link
-Montichiari. Il colle che domina il paese si erge un castello che nelle forme ricorda molto quello medievale di Fènis. La guida che ci accompagna però ci informa che in realtà si tratta di una costruzione moderna, di fine 1800, voluta dal conte Gaetano Bonoris, ricchissimo banchiere e mecenate, che volle costruirlo sui resti di un antico maniero per farne la sua dimora, e lo dotò di tutti i confort dell’epoca, compresa l’energia elettrica, il telefono, e anche un montacarichi dalle cucine arrivava fino in cima alla torre. Desta curiosità la cassaforte che si trova nascosta dietro la cappella, e di cui nessuno conosceva il sistema di apertura che doveva essere fatta con tante chiavi diverse. Quando finalmente si riuscì ad aprirla risultò contenere un’ingentissima somma in titoli di vari stati, ma soprattutto oltre trenta chilogrammi di oro, principalmente dobloni spagnoli.
-Tirano (Sondrio) Museo Etnografico Tiranese: cassaforte. [da verificare tipologia]
-Sant'Angelo Lodigiano (LO), Museo Morando Bolognini: tre casseforti del Seicento.
-Viadana. Cassaforte marcata "1822 Zeffirino Caggi fece in Milano"
http://www.comune.viadana.mn.it/index.php?id=27
-Crema, Museo Civico di Crema e del Cremasco: Nei chiostri del convento hanno trovato collocazione una serie di ferri battuti, antiche casseforti, lapidi, stemmi e monumenti scultorei che ricordano musicisti e notabili personaggi di Crema.
https://www.lombardiabeniculturali.it/blog/istituti/museo-civico-di-crema-e-del-cremasco/
- Saronno: Museo delle Industrie e del Lavoro del Saronnese: esposte alcune casseforti della ditta Parma di cui una costruita per proteggere l’altare d’oro della basilica di Sant’Ambrogio
VENETO
- San Martino Buon Albergo: collezione CLAVIS di chiavi, scrigni e forzieri antichi della società Conforti, nasce dall’interesse per “il ferro” del Presidente Ing. Leopoldo Conforti, figlio di Silvio Conforti fondatore dell’omonima azienda. Presso l’azienda CONFORTI SPA, Via del lavoro,13 – 37036 San Martino Buon Albergo Verona. Il museo è visitabile su appuntamento scrivendo a: conforti@conforti.it
- Treviso. Collezione di forzieri antichi e casseforti presso il museo Casa da Noal.
- Verona: All’interno di Palazzo Giuliari, ora Sede del Rettorato dell’Università degli Studi di Verona, si trova questa cassaforte, naturalmente non in uso ma esclusivamente come complemento d’arredo. Come si può evincere dalle immagini, è alta più di una persona, rettangolare, in legno e ferro. Fronte a due ante. Impreziosita da borchie, catenaccio a tre serrature (seconda foto). Databile presumibilmente alla prima metà del XIX° secolo. Inventario N° 1055.
-Belluno, piazza dei Martiri, negozio Stimm di abbigliamento dentro l’ex sede della Banca d’Italia,a Palazzo Navasa – Colle
TRENTINO
-Trento: Caveau storico in un palazzo a Trento, con porta blindata Lips Vago.
http://www.ladigetto.it/article.aspx?c=35&a=10085
Porta blindata del tesoro del comune di Trento (foto Augusto Bassetti)
FRIULI VENEZIA GIULIA
-Palmanova (Ud) Civico Museo Storico: due casseforti del secolo XVII, provenenienti Palazzo Veneziano delle Finanze o Ragionato. Uno scrigno in rovere rivestito da resistenti piastre di ferro lavorate con ornamenti floreali richiede per l’apertura una combinazione di sedici movimenti in precisa sequenza.
-Cave di Predil, Museo Geominerario di Rabl, Tarvisio (UD). Cassaforte Wertheim.
LIGURIA
-La Spezia, Museo Tecnico Navale di La Spezia: Nella vetrina n.74 del Salone Superiore una lampadina tascabile (n. 6061) con la quale fu illuminata, nella notte tra il 25-26 febbraio 1917, la cassaforte del Consolato austriaco a Zurigo scassinata da un gruppo inviato dal Servizio Segreto italiano [non c'entra ma è una cosa troppo curiosa per non parlarne...]
-Genova. Il Palazzo della Banca d'Italia, conosciuto anche come Palazzo De Gaetani dal nome del progettista, è un palazzo di Genova sede locale della Banca d'Italia.
Al piano seminterrato si trova il caveau che un tempo custodiva le cassette di sicurezza della banca, dismesso nel 1972, che conserva la porta blindata originale del 1922. Nonostante la filiale fosse stata inaugurata nel 1916 il caveau è entrato in funzione solo sei anni più tardi perché la ditta fornitrice della porta blindata, la tedesca Panzer AG di Berlino, non aveva potuto completare la fornitura in quanto impegnata sul fronte bellico e l'installazione fu completata solo in seguito alla fine del conflitto. Il vecchio caveau conserva ancora le 4453 cassetta di sicurezza originali.
Sempre a Genova è talvolta aperto alla visita il caveau della Banca Carige, sede centrale (via Cassa di Risparmio, 15). Il cuore sotterraneo della banca, la cui struttura è stata realizzata dalle officine Lips Vago di Milano nel 1964, è un luogo di grande fascino, tanto da essere stato scelto come scenario anche per alcune riprese cinematografiche. Contiene circa 6.500 cassette di sicurezza ed armadi corazzati ed è una delle camere blindate più grandi d’Italia. L’enorme porta, dal peso di 350 quintali di acciaio e manganese, introduce al salone a due piani.
-Genova: Ristorante Moa Cashmere and Lobster, Salita Santa Caterina 2. Locale ospitato nell'ex caveau di una banca in un palazzo dei Rolli.
-Genova: Galleria Nazionale di Palazzo Spinola. Piccolo caveau del palazzo dove si trovano due massicce casseforti di metà Ottocento prodotte in Austria
TOSCANA
- Firenze: libreria Feltrinelli. Nel sotterraneo porta Lips Vago caveau delle banca prima esistente.
-Firenze: Palazzo Davanzati. Eccezionale la cassaforte della metà del 15° secolo, in legno rinforzato all'esterno da fasce di ferro con grandi maniglie laterali e due grandi chiavi appese al coperchio. L'interno è decorato ed il complicato meccanismo di chiusura è nascosto da una lastra in ferro lumeggiato con figure fantastiche.
-Lucca: Antico Uffizio della Zecca di Lucca, cassaforte del Settecento.
-Rio nell'Elba (Isola d'Elba). Museo Minerario: Cassaforte Wertheim.
-Stia (Arezzo), Museo del tessuto: Cassaforte con targa "G. Checcherelli e figli, Firenze".
EMILIA ROMAGNA
-Parma: APE Parma Museo: in via Farini il centro culturale ed espositivo di Fondazione Monteparma. In via Farini, 32/a nell'ex palazzo della Banca d'Italia, con storico caveau.
-Parma, museo della Fondazione Cassa Di Risparmio di Parma: una cassaforte antica Wertheim con 4 ante con chiavi completa di basamento in legno e una cassaforte Lips Vago di kg. 50 con forzierino.
-Monterenzio, Bologna; Museo Comunale “L. Fantini. Cassaforte non meglio specificata
-Bastiglia, Museo della Civiltà Contadina, Piazza Repubblica, 51. Cassaforte in ferro. Link
-Bologna, Biblioteca Salaborsa. E' stata inaugurata nel 2001 all'interno di Palazzo d'Accursio, sede storica del Comune di Bologna. Essa si affaccia su piazza Nettuno e su via Ugo Bassi.
La Sala della borsa di Bologna fu chiusa nel 1903. Fra il 1919 e il 1920, negli anni dell'amministrazione del sindaco socialista Francesco Zanardi, la Sala Borsa accolse un ristorante economico (con funzione di calmiere dei prezzi). L'edificio ospitò anche un ufficio dell'Ente Nazionale Turismo e, dal 1922, alcuni sportelli della Cassa di Risparmio, la quale ottenne l'uso della struttura per un periodo di 50 anni. Fu a cura dell'istituto bancario che, nel 1924 e su progetto dell'ingegnere Francesco Tassoni, vennero iniziati i lavori di costruzione di due ballatoi superiori attorno alla piazza coperta e la nuova Sala Borsa venne inaugurata il 17 luglio 1926. Il nuovo assetto comprendeva anche le due attuali sale sotterranee, decorate con stucchi e pitture in stile liberty e con soffitto a cassettoni, tradizionalmente attribuite all'architetto bolognese Edoardo Collamarini. L'ex cisterna venne invece trasformata in caveau della banca.
-Rimini (RN), Museo della Città, Via L. Tonini, 1 (Domus del Chirurgo - piazza Ferrari). Cassaforte antica di probabile bottega tedesca
MARCHE
-Jesi (Ancona): Nel cuore del centro storico di Jesi vicino il palazzo della Signoria e palazzo Colocci si può ammirare palazzo Bisaccioni che prende il nome dalla famiglia che l’ha fatto erigere nel XVI secolo è diventato sede della Cassa di Risparmio di Jesi a partire dalla metà del XIX secolo fino all’ultimo ventennio del XX secolo ed attualmente ha sede la Fondazione della Cassa di Risparmio di Jesi. Si può entrare nel vecchio caveau della Cassa di Risparmio, perfettamente conservato.
Fonte: https://www.destinazionemarche.it/raccontaci-un-museo-un-invito-a-palazzo-bisaccioni-di-jesi/
LAZIO
-Roma; Fondazione Cassa di Risparmio di Roma: Caveau del Palazzo del Museo del Corso, l'accesso è tuttora permesso da una grande porta-cassaforte. [da verificare tipologia]
Aleph Rome Hotel, via di S. Basilio 15. Spa ricavata in un ex caveau bancario.
Al Forte Monte Antenne di Roma giacciono in stato di abbandono varie casseforti. Il luogo, visitabile solo in alcune occasioni, è stato oggetto di un reportage di Andrea Grazzini dell'Associzione Progetto Forti, visibile a questo link: Forte Monte Antenne
CAMPANIA
-Napoli. Duomo, Real Cappella del tesoro di San Gennaro. L’Altare Maggiore racchiude senz’altro il Tesoro più prezioso. Sul retro si trova infatti la cassaforte che custodisce le ampolle con il sangue di San Gennaro, mentre sull’altare il Busto del Santo conserva le ossa del cranio. La cassaforte si apre grazie ad una coppia di chiavi in argento fuso e cesellato, che è possibile ammirare all’inizio del percorso museale insieme alla copia del Busto.
-Pompei; Museo Villino Casa del Beato Bartolo Longo: Cassaforte XIX secolo
-Torre del Greco (Na), Museo del Corallo, p.zza Palomba: Cassaforte ditta F. Wertheim & comp. Wien 1881-1899.
CALABRIA
-Catanzaro, Museo delle Carrozze: una vecchia cassaforte (non meglio specificata) [da verificare tipologia]
SICILIA
-Villapriolo (Enna) Casa dello Zolfato: Custodisce diversi cimeli. Uno di questi è una cassaforte del 1850 utilizzata dal proprietario della miniera per custodire i soldi, che potevano essere sia lire italiane che sterline inglesi, in quanto la ferrovia mineraria, ai primi del '900 veniva gestita dalla società anglosassone Sikelia. L'azienda d'oltremanica fu portata in Sicilia per costruire la tratta ferroviaria di collegamento tra la stazione F.S. di Villarosa e la miniera di Pagliarello. [da verificare tipologia]
SARDEGNA
-Tuili (Medio Campidano) Villa Pitzalis: i locali della pro - loco furono utilizzati come "Casa di Credito Agrario", all'interno è ancora presente la vecchia cassaforte [da verificare]
-Cagliari: Museo Ferroviario Sardo. Antica cassaforte con meccanismo segreto.
Fonte: Link
PUGLIA
-Lecce, via XXV Luglio, 13A. La sede dell’ex sede del Banco di Napoli, nel centro storico di Lecce è diventata Palazzo BN, un albergo con spa nel vecchio caveau.
BIBLIOGRAFIA
-Ballicu C, Clerici CA, Casseforti a combinazione meccanica. Storia, tecnica e segreti a uso dei consumatori informati e degli studiosi. Youcanprint, Tricase 2011.
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Chi può fornire segnalazioni di esemplari storici di forzieri e casseforti esposti in musei italiani, o può mettere a disposizione fotografie di casseforti italiane antiche per completare questa pubblicazione può inviare una mail a: carloaclerici@gmail.com
ambito genovese
sec. XVII
1600 - 1699
metallo
cm 100 x 80 x 44
collocazione:
Milano - Caveau di Intesa Sanpaolo
proprietà:
Fondazione Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde
ambito Italia settentrionale
sec. XVI
1555
legno di noce
cm 138 x 83 x 55
collocazione:
Lugo - Palazzo della Banca di Romagna uffici Fondazione
proprietà:
Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lugo