EVASIONI CELEBRI

Da Wikipedia

Giacomo Casanova la notte fra il 31 ottobre e il 1º novembre 1756, mise in atto il suo piano: passando dalla cella alle soffitte, attraverso un foro nel soffitto praticato da un compagno di reclusione, il frate Marino Balbi.

John Dillinger nella sua carriera criminosa fu protagonista di più di un'evasione di prigione: il 3 marzo 1934 evase dalla prigione di Crown Point, nell'Indiana.

Frank Morris realizzò quella che forse è l'evasione più celebre: la notte dell'11 giugno 1962 il piano di evasione dal carcere di Alcatraz ebbe successo; il gruppo, ad eccezione di Allen West, scappò fuori dai fori, entrando nel corridoio. Procedettero prima sopra il tetto per poi scendere verso la baia. Là salirono sulla zattera da loro costruita, la quale scomparve nella notte. La mattina seguente gli ufficiali ritrovarono le teste finte nelle brande dei prigionieri e fu dato l'allarme. L'FBI condusse una delle più grandi cacce all'uomo nella storia; tutto quello che fu ritrovato furono alcuni resti della zattera e dei salvagenti sulla spiaggia di Angel Island. Fu anche ritrovata una borsetta impermeabile che conteneva oggetti personali di Clarence Anglin. A questa impresa è ispirato il film Fuga da Alcatraz (1979), con Clint Eastwood.

Renato Vallanzasca, a capo della Banda della Comasina operante nel milanese, durante la sua carriera criminale evade diverse volte: la prima volta nel 1972 dopo essersi iniettato urine per via endovenosa, ingerito uova marce e inalato gas propano viene ricoverato in ospedale per epatite, da dove fugge grazie ad una guardia corrotta; la seconda il 28 aprile 1980, si rende protagonista di un nuovo tentativo di evasione dal carcere milanese di San Vittore, durante l'ora d'aria compaiono in mano ai detenuti tre pistole, introdotte misteriosamente e un gruppo di carcerati, tra i quali anche Vallanzasca, riesce a farsi strada tenendo in ostaggio il brigadiere Romano Saccoccio, segue quindi una sparatoria per le vie di Milano che prosegue persino all'interno del tunnel della metropolitana ma Vallanzasca, nuovamente ferito, viene ricatturato assieme ad altri nove compagni di fuga; riesce però ad evadere nuovamente, il 18 luglio 1987, scappando rocambolescamente attraverso un oblò del traghetto che da Genova avrebbe dovuto portarlo al carcere dell'Asinara, in Sardegna.

Felice Maniero, meglio noto come "Faccia d'angelo" o "il boss del Brenta", arrestato per la prima volta nel 1980, nella sua lunga carriera colleziona una serie di clamorose evasioni: nel 1987 evade dal carcere di Fossombrone; il 16 giugno 1994 è protagonista di un'altra evasione dal supercarcere di Padova assieme al braccio destro Antonio Pandolfo e ad altri fedelissimi.

Pascal Payet, celebre criminale francese, evaso spettacolarmente dirottando un elicottero il 15 luglio 2007 dalla prigione di Villeneuve-lès-Maguelone.

Max Leitner: il "re delle evasioni", è evaso per ben 5 volte da differenti carceri.

Henri Charrière detto Papillon per la farfalla che aveva tatuata sul torace, fu condannato per un omicidio di cui si è sempre detto innocente e in tredici anni di prigione nel bagno penale dove era detenuto tentò numerose volte la fuga, riuscendoci alla fine.

Graziano Mesina: nella sua carriera criminale tentò di evadere per ventidue volte riuscendoci in una decina di tentativi. La prima volta durante il trasferimento per il conseguente processo, riuscì a liberarsi dalle manette e alla stazione di Macomer, saltò dal treno e scappò, ma fu catturato poco dopo da alcuni ferrovieri. Il 6 settembre seguente ad evadere dopo essersi fatto ricoverare nell'ospedale S. Francesco di Nuoro scavalcando il davanzale di una finestra e calandosi lungo un tubo dell'acqua nel quale rimase nascosto per tre giorni dopodiché rimase in montagna latitante per tre mesi. Venne nuovamente arrestato e condannato per omicidio a 24 anni di carcere. Nel gennaio del 1963 tenta l'evasione dal carcere di Nuoro, ma viene scoperto e dopo un periodo nel carcere di Alghero, viene trasferito nel carcere di Porto Azzurro. Nell'estate del 1964 Mesina è atteso da un processo in Sardegna e tentò la fuga da una toilette del treno in corsa, ma venne catturato poco dopo ma secondo quanto detto dallo stesso Mesina, in realtà si consegnò spontaneamente per non creare problemi al carabiniere che lo aveva in consegna. Venne trasferito a Volterra dove si finse pazzo e riuscì ad essere ricoverato nel manicomio criminale di Montelupo Fiorentino e anche qui progettò la fuga, ma senza fortuna. Verso la fine del 1964 venne ancora trasferito, questa volta a Viterbo, dove nuovamente tentò di evadere e dal quale venne trasferito a Spoleto. Anche a Spoleto tentò la fuga, ma venne scoperto. Nel 1965 è nel penitenziario di Procida dove rimase per tre mesi prima di esser ricondotto a Porto Azzurro. Trasferito a Sassari per un processo, tentò di aprire un buco nel pavimento del treno, ma non riuscì a fuggire. L'11 settembre del 1966, mentre scontava la detenzione nel carcere S. Sebastiano di Sassari riuscì a compiere una delle sue più famose evasioni. Insieme al compagno di prigionia Miguel Atienza (si scoprirà in seguito che il vero nome è Miguel Alberto Asencio Prados Ponte), un giovane spagnolo disertore della Legione Straniera che, fuggito dalla Corsica, arrivò in Sardegna e venne arrestato a Cagliari per furto di automobile, riuscirono a fuggire scalando il muro del carcere alto 7 metri e gettandosi sotto nella via centrale di Sassari Via Roma. Una volta fuori dal carcere si fecero portare da un tassì a Ozieri, e iniziò una lunga attività criminale della coppia.

Joaquín Archivaldo Guzmán Loera, noto anche con lo pseudonimo di "El Chapo" o "El Rápido", boss del cartello di Sinaloa, è evaso due volte da penitenziari di massima sicurezza.


FILM SULLE EVASIONI

Il buco (1960)

La grande fuga (1963)

Prendi i soldi e scappa (1969)

Papillon (1973)

Fuga da Alcatraz (1979)

Fuga da New York (1981)

Fuga per la vittoria (1981)

A 30 secondi dalla fine (1985)

Non siamo angeli (1989) remake del film Non siamo angeli (1955)

Un mondo perfetto (1993)

Le ali della libertà (1994)

Con Air (1997)

Fratello, dove sei? (2000)

Prison Escape (2008)

The Final Break (Prison Break, 2009)

The Next Three Days (2010)

Escape Plan (2013)

Papillon (2017) remake del film Papillon (1973)

Escape Plan 2 (2018);Serie Tv

Prison Break (2005-2009)

Vis a vis-Il prezzo del riscatto (2015-2019)

Escape From Pretoria (2020)

LE FUGHE DAL MURO DI BERLINO

IN ALLESTIMENTO

Durante il periodo di esistenza del muro vi furono circa 5.000 tentativi di fuga coronati da successo verso Berlino Ovest. Nello stesso periodo varie fonti indicano in un numero compreso tra 192 e 239 i cittadini della Germania Est uccisi dalle guardie mentre tentavano di raggiungere l'ovest e molti altri feriti.

Finché il muro non fu completamente edificato e fortificato, i tentativi di fuga furono messi in atto da principio con tecniche casalinghe, come passare con una macchina sportiva molto bassa sotto le barricate o gettandosi dalla finestra di un appartamento prospiciente il confine sperando di "atterrare" dalla parte giusta. Con il tempo le tecniche di fuga si evolsero fino a costruire lunghe gallerie, scivolare lungo i cavi elettrici tra pilone e pilone o utilizzando aerei ultraleggeri.

Negli anni 1962-1964, la fuga in galleria divenne "relativamente" comune. Infatti, solo nel 1962, ci sono state tre fughe in galleria riuscite: il 24 gennaio 1962, 26 fughe, il 5 maggio 1962, 12 fughe, e nel settembre 1962, 29 fughe sono passate sotto il Muro. Per la fuga del 1964, il tunnel fu scavato da trentacinque studenti che si alternarono giorno e notte per quasi sei mesi.



Spesso le fughe vengono aiutate dagli abitanti di Berlino Ovest, avvertiti precedentemente con biglietti di carta. Una famiglia di tre persone si mette in salvo nascondendosi all’interno del bagno della Casa dei Ministeri, situata al confine, per poi calarsi nella notte attraverso una carrucola issata lanciando un cavo d’acciaio dal tetto dell’edificio fin oltre il Muro. Hanno fatto storia poi i passaggi sotterranei, come il cosiddetto tunnel 57, che porta in salvo, appunto, 57 persone. Vi lavorano 36 giovani, quasi tutti studenti, per sei mesi nel 1964: lungo 145 metri e alto al massimo un metro e mezzo, parte dal seminterrato di un panificio e sbuca nel giardino di una casa di Berlino Ovest. Celebre è anche il tunnel 29 del 1962, costruito in un anno per iniziativa degli italiani Mimmo Sesta e Gigi Spina, lungo 123 metri e che mette in salvo 29 persone. L’impresa viene finanziata in gran segreto dalla tv americana Nbc in cambio delle riprese dei lavori di scavo: una sorta di reality show da cui è ricavato il docufilm The Tunnel, premiato con tre Emmy Awards.


Forse non spettacolare come le altre, ma questa tecnica ha avuto il merito di essere estremamente creativa! Un francese che voleva portare la sua dolce signora della Germania dell'Est in Occidente ha avuto l'idea di unire due valigie collegate tra loro da un buco. La giovane donna si sdraia nelle due valigie, che vengono poi chiuse. Durante il controllo, gli agenti di polizia vedono solo un pesante carico di valigie e lasciano passare la coppia!


4. Maggiolini

Kurt Wordel ha armeggiato con il baule anteriore di tre Volkswagen 1.200 Maggiolino in modo da far passare non meno di 55 persone in 2 anni.


https://www.google.it/books/edition/Fughe_ed_evasioni_celebri/2u_l_-EvDioC?hl=it&gbpv=1&dq=Fughe+ed+evasioni+celebri&printsec=frontcover