DIVERTIRSI CON I GRIMALDELLI




Un percorso personale

Se da un lato la capacità di utilizzare questi strumenti è stata per anni appannaggio esclusivo di fabbri e serraturieri, di criminali e di pochi appassionati curiosi, in tempi più recenti, grazie alle possibilità di scambio e diffusione delle notizie a mezzo della rete, si è diffusa on-line una grande quantità di materiale sulle tecniche di lockpicking. Le mie prime esperienze con il lockpicking risalgono agli anni della gioventù. Quando frequentavo una scuola elementare privata, ma con la maggior parte dei compagni proveniente da alcuni contesti "particolari"', qualche volta capitava di assistere all'apertura di cassetti e armadi con graffette, ganci di attaccapanni e altri strumenti improvvisati. All'epoca la cosa mi sembrava una dote segreta che certamente nella mia famiglia non veniva insegnata. Ricordo che feci i primi esperimenti con delle graffette riuscendo ad aprire lucchetti ma solo di tipo molto semplice. Negli anni continuai a nutrire il desiderio di saperne di più senza trovare nè maestri nè libri su cui imparare fino agli anni del liceo. Leggendo la rivista Soldier of Fortune, che avevo trovato a Genova in un'edicola nella zona del porto, trovai la pubblicità della famosa casa editrice americana Paladin Press. Ordinai un volumetto sul lockpicking, pagandolo - ricordo ancora - con un vaglia postale internazionale. La busta con il libro arrivò parecchi mesi dopo. Le pagine (poche) erano molto interessanti. Purtroppo però la difficoltà di reperire gli strumenti (all'epoca non immaginavo si potessero anche costruire facilmente) impedì veri progressi in questa tecnica.

In anni molto recenti, grazie al Web, ho potuto approfondire la bibliografia vastissima sulla tematica e conoscere persone - soprattutto all'estero - interessato ed esperte. Per sapere chi sono è possibile visitare il mio sito personale: www.carloclerici.it

Come imparare il lockpicking?

L'apertura delle serrature mediante manipolazione, senza scasso, è tra le poche arti segrete, come quelle usate dai prestigiatori, dai truffatori e dai bari. Ma la capacità di manipolazione è un percorso complesso che non consiste tanto o soltanto nel conoscere delle tecniche, ma è il risultato di costanza nello studio, curiosità nella sperimentazione e libertà di pensiero.

Mentre i serraturieri imparano generalmente a bottega da un esperto che insegna le tecniche agli apprendisti, e i pochi ladri che utilizzano tecniche di manipolazione apprendono le tecniche negli ambienti criminali e in carcere, gli appassionati devono più spesso ricorrere al materiale disponibile on line e ai libri. I video online sono numerosissimi e di qualità assai varia. I libro offrono invece una maggiore sistematicità di apprendimento e sono senz'altro il modo più tradizionale per imparare anche se decisamente non sufficienti da soli per diventare esperti manipolatori. Propondiamo qui una bibliografia di testi sul lockpicking e temi affini e di seguito una bibliografia commentata fondata sulle nostre letture e la nostra esperienza di sperimentazione nel campo.

Il lockpicking come attività sportiva

Il lockpicking che in Italia si è diffuso in modo spontaneo ma poco visibile, è all'estero un’attività relativamente diffusa, con aspetti sportivi e di ricerca. Numerosi gruppi di appassionati si sono infatti riuniti in associazioni, fra cui le più note e organizzate sono: “TOOL” (Olanda), “Sportfreunde der Sperrtechnik” (Germania) e “LockSports International” (Canada), con migliaia di aderenti che pagano una quota d'iscrizione, hanno una tessera associativa, partecipano a meeting e a competizioni di lockpicking.

Una questione di termini

Prima di iniziare è opportuno qualche chiarimento tecnologico.

Aprire una serratura senza usare le chiavi originali ma con i grimaldelli è un'abilità che richiede ingegno e creatività. Questa tecnica di manipolazione è nota come lockpicking. Il termine inglese è intraducibile letteralmente in italiano.

Il termine scassinare v. tr. [der. di scassare] (io scassìno, ecc.) secondo il Dizionario Treccani significa: Aprire porte, finestre, cassetti e sim. forzandone il meccanismo di chiusura: i ladri hanno scassinato la cassaforte; s. un cassetto, la serratura. Si tratta quindi non dell'attività amatoriale del lockpicking o della manipolazione senza rotture compiuta da serraturieri o abili ladri ma indica in realtà i metodi utilizzati a scopo criminale basate sull’uso di forza bruta per superare rapidamente, mediante effrazione, le serrature di porte e casseforti.

Il Dizionario Treccani così definisce, per quanto di nostro interesse, il verbo forzare v. tr. [lat. *fŏrtiare, der. del lat. tardo fortia «forza»] (io fòrzo, ecc.). – 1. a. Fare forza su un oggetto, premere con forza: f. il tappo nel collo del fiasco; hai forzato troppo la vite e la filettatura s’è spanata; la scarpa è stretta e bisogna f. il piede per farlo entrare. b. Aprire o cercare di aprire con la forza, usando una chiave falsa o non adatta o altro arnese, scassinare: f. una serratura, una cassaforte.

Lo strumento principalmente utilizzato per l'apertura senza rottura è il grimaldèllo s. m. [dal nome proprio Grimaldo (un tempo frequente), per un’antica personificazione scherz. o gergale]. – Tondino di ferro ritorto a una estremità, usato al posto della chiave per aprire o forzare serrature: i g. del fabbro, dei ladri; aprirono, o con grimaldello, o con altro artificio, il detto serrame (Sacchetti). Qui compare la prima confusion perchè se i grimaldelli si usano per aprire senza rompere, ne esistono pare anche altri per forzare, quindi rompere le serrature.

La definizione secondo il Dizionario Treccani del termine manipolatóre s. m. [der. di manipolare]. – 1. (f. -trice) Chi manipola, nelle varie accezioni comuni del verbo: un m. di creme, di impiastri; era creduta una maga, una m. di veleni; un esperto m. di vini; i soliti m. di notizie (o della verità); anche, chi mette insieme opere letterarie o d’altro genere raccogliendo senza rielaborazione scritti altrui, o comunque in modo raffazzonato: i m. di antologie (A. Baldini); uno di quei m. di lunari che non fallano (Cardarelli). 2. Denominazione generica di dispositivi mediante i quali si possono manipolare sostanze di delicato maneggio o pericolose (per es., sostanze radioattive), o pesanti pezzi meccanici (per es., in fucinatura).

Useremo quindi il termine inglese lockpicking, ormai entrato nell'uso comune per indicare l'apertura di un meccanismo di chiusura, senza rottura, tramite manipolazione.

Sempre dal Dizionario Treccani notiamo un verbo poco usato, ma senz'altro interessante: disserrare (ant. diserrare) [der. di serrare, col pref. dis-¹] (io dissèrro, ant. disèrro, ecc.), lett. - ■ v. tr. 1. [rendere aperto] ≈ aprire, dischiudere, schiudere. ↔ chiudere, serrare. 2. (fig.) [far conoscere, rendere manifesto: con quello aspetto che pietà diserra (Dante)] ≈ (lett.) appalesare, manifestare, palesare, rivelare, svelare. ↔ celare, nascondere, tacere. ■ disserrarsi v. rifl. e intr. pron. 1. [rendersi, diventare aperto] ≈ aprirsi, dischiudersi, schiudersi. ↔ chiudersi, serrarsi. ↑ barricarsi. 2. [venire fuori con energia] ≈ liberarsi, prorompere, sprigionarsi, uscire. ↔ chiudersi.

Nota per i lettori: il diploma riportato all'inizio di questa pagina è veramente fasullo...